Tessitrici Bevilacqua Gloria | Tessitura BevilacquaOggi, alla Tessitura Bevilacqua, lavorano 18 telai e 6 tessitrici. E ora una di loro, Gloria, vi racconterà un po’ di curiosità sul mondo dei velluti fatti a mano e della tessitura artigianale.

Produzione di velluti a mano: le difficoltà e il valore

Le particolarità del lavorare con un telaio artigianale per tessitura, spiega Gloria, si vedono già in fase di allestimento, perché anche questa richiede molto tempo: di solito 1-2 mesi. Di conseguenza, i telai sono

sempre pronti, con i fili e le schede forate dei disegni più popolari. Perciò, quando non è impegnata con un ordine particolare, una tessitrice si dedica a produrre i velluti più famosi.

Si tratta di una tessitura lenta perché, in una giornata, una tessitrice completa circa 35-40 cm di tessuto. Ed è un lavoro fisico: preme i pedali per far muovere le schede forate nella macchina Jacquard e i fili di trama e ordito, sfila le barre di ferro che creano il pelo del tessuto e taglia il velluto con l’apposita lama.

“E nessuna di queste è un’operazione che puoi fare con leggerezza”, racconta. “Per quanta attenzione ci mettiamo, a volte capitano degli errori. Ovviamente non possiamo buttare tutto il lavoro fatto, ma non a tutti è chiaro che il valore di questi tessuti fatti a mano sta anche nelle imperfezioni, segno che il pezzo è unico e davvero artigianale”.

Lavorare con un telaio manuale

Bisogna tenere conto, infatti, che i telai manuali della Tessitura Bevilacqua sono macchine antiche. Possono rompersi facilmente, e quindi devono essere riparate, quasi sempre dalla tessitrice stessa, che sale sulla scala e va a vedere dov’è il problema.

Cutting velvet | Tessiture Bevilacqua

Il taglio del velluto

Ma come riescono ad accorgersi se qualcosa non va? “Ascoltando il telaio. Se ci fate caso, nella sala dei telai non c’è musica: c’impedirebbe di sentire i rumori prodotti dal telaio”.

E questo spiega anche un’altra cosa: “Qualche tempo fa, qualcuno sosteneva che le nostre tessitrici più anziane rischiavano di fare troppi errori, perché la loro vista non era più tanto buona. Be’, la vista non è tutto per una tessitrice, che deve saper prima di tutto sentire il telaio e conoscerne i rumori alla perfezione”.

Inoltre, senza l’esperienza delle tessitrici che lavorano qui da più tempo, non sarebbe possibile formare le nuove apprendiste.

Insomma: “Non c’è dubbio che sia un lavoro duro e impegnativo. Ma sapere di produrre qualcosa di assolutamente unico, con tecniche e strumenti antichi che praticamente nessun altro possiede, è una soddisfazione assolutamente indescrivibile”.

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