C’è un’altra tradizione antichissima, legata alla tessitura, che vogliamo continuare a far sopravvivere: quella dei tessuti con fili d’oro. Vi raccontiamo da dove vengono e perché questo ramo della produzione di tessuti a Venezia porta frutto ancora oggi.

Che cosa sono i tessuti auroserici

Si chiamano “auroserici” quei tessuti preziosi per arredamento e abiti prodotti tessendo assieme fili di seta e fili d’oro, o d’argento. Le fasi della produzione erano queste:

  • il mercante acquistava seta e lingotti d’oro e li affidava agli artigiani;
  • i battiloro si occupavano di battere l’oro fino ad ottenere delle lamine sottilissime, che venivano poi tagliate in fili;
  • le tessitrici si mettevano, poi, al lavoro, seguendo un procedimento manuale. I tessuti che potevano produrre erano broccati, damaschi e velluti.

Ma da dove viene l’industria auroserica, e come è arrivata a Venezia?

Breve storia della tessitura auroserica

L’industria auroserica:

  1. nasce in Grecia, nell’XI secolo;
  2. arriva a Venezia nel Trecento, grazie ai commerci con l’Oriente, e raggiunge un livello altissimo soprattutto nel Seicento: i mercanti della Serenissima puntano sulla Germania e l’Oriente, dov’era alta la domanda di stoffe di lusso;
  3. altri Stati italiani che, alla fine del Trecento, producevano questi tipi di tessuti pregiati erano il Ducato di Milano e le Repubbliche di Genova, Firenze e Lucca.

Ma questi tessuti preziosi vengono prodotti anche oggi.

La tessitura Bevilacqua e i tessuti con fili d’oro

A volte, infatti, ci capita di ricevere qualche commissione per tessuti con veri fili d’oro.Monica Bellucci abito Dolce&Gabbana | Tessitura Bevilacqua

È quello che è successo nel 2012, quando abbiamo realizzato l’abito che vedete nelle foto, per Dolce & Gabbana. Collaboriamo con questi stilisti dal 2000, e in questa occasione avevano scelto uno dei motivi presenti nel nostro archivio.

L’abito di Dolce & Gabbana con il velluto veneziano di Bevilacqua

Il motivo che vedete sul vestito indossato da Monica Bellucci vi svela dov’era stato usato, originariamente, questo tessuto di lusso: per l’arredamento di una chiesa. I due stilisti italiani lo hanno scelto per un servizio fotografico – apparso sul numero di Vogue di Settembre 2012 – dedicato all’alta moda italiana, e al suo rapporto con il futuro.

Sicuramente non si tratta di un abito prêt-à-porter – i fili d’oro hanno un peso non indifferente – ma è la prova di come anche le tradizioni più antiche di Venezia possano risultare vive anche oggi.

E noi continueremo a mantenerle tali.

Immagine di copertina © Dolce&Gabbana
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