Come vestivano i nobili veneziani del Seicento
Oggi i nostri Senatori non possono entrare in Senato se non provvisti di giacca e cravatta. Ma se li vedete per strada, potrebbero avere un look assolutamente casual. E per i Senatori veneziani del XVI e XVII secolo era lo stesso: quand’erano in servizio erano obbligati ad indossare un abito preciso.
Anche i Senatori, infatti, facevano parte della classe dei Patrizi, ossia i nobili che ricoprivano cariche di governo nella Repubblica di Venezia. E si potevano distinguere facilmente dai cittadini e dai foresti (gli stranieri) perché portavano:
- una toga di panno nero;
- una stola che indicava il loro ruolo nel governo, e che non potevano assolutamente dimenticare;
- un berretto tondo.
Ma, nel caso dei 120 Senatori e dei Consiglieri, era semplicemente impossibile non distinguerli. Vestiti di velluto o damasco rosso, spiccavano in mezzo all’aristocrazia veneziana alle sedute del governo, in Piazza San Marco e durante i cortei.
In passato sono stati fatti vari tentativi di riprodurre queste toghe, ma tutti senza successo, perché ostacolati da un grosso problema.
Le difficoltà della produzione di velluti a mano
Pelo e fondo del tessuto, infatti, sono dello stesso colore: per poter distinguere il disegno, il pelo deve essere parecchio più alto del fondo. Per riuscirci, servivano delle sbarre piuttosto spesse da inserire tra i fili, ma non se n’era conservata nessuna, e nessun artigiano riusciva a riprodurle.
Verso la fine degli anni Novanta, però, la Tessitura Bevilacqua è riuscita nell’impresa, realizzando gli strumenti adatti e potendo così produrre il velluto Senatori. Rispetto all’originale, però, questo presenta 2 differenze:
- mentre le toghe dei Senatori seicenteschi erano completamente tessute in seta, il nostro velluto è composto di cotone e viscosa. Rispetto alla seta, cotone e viscosa sono meno luminosi ed elastici, ma sono comunque morbidi e leggeri. La viscosa, in particolare, è simile alla seta per lucentezza ed è resistente nel tempo, dunque perfetta per i tessuti per arredamento;
- il disegno era ancora più alto, quindi ancora più evidente.
Tutti e due gli elementi sono simboli araldici:
- la corona era usata su tutti gli stemmi delle famiglie nobili, per indicare il rango e la dignità della famiglia;
- la rosa a sei petali, con un bottone al centro, rappresenta l’onore e la nobiltà.